IL SILENZIO DEI PARACULI (E L’ASSENSO DEI RIMBAMBITI)

berlusconi_14218tAll’ultimo referendum, come è noto, ha regnato l’astensionismo, il che ha reso nulla la possibilità di cambiare la legge elettorale, con somma gioia dei soliti beceri politicanti che traggono vantaggio dai magheggi che l’attuale legge tollera. Ma la cosa più triste è constatare come funzionano certe cose in Italia.

Al nostro Primo Ministro (carica che è tutto dire, vista la qualità dei nostri ministri) conveniva che ovviamente vincessero i “no”, ed è per questo che su questo referendum è calato un triste velo di silenzio. Se ne è parlato poco ed in maniera nebbiosa, senza indugiare troppo sui vantaggi di votare “si” e senza sottolineare l’importanza della questione. D’altronde questo potere Lui ce l’ha: quando si controllano le fonti di informazione, la vita è bella…Di questo passo l’italiano medio, già stremato dall’essere dovuto andare a votare per eleggere i fondoschiena da piazzare sulle dorate seggiole europee, si è sentito in dovere di rinunciare al Dovere (di votare).

E’ tristissimo vivere in un paese di menefreghisti. Si parla tanto di “chi vota Berlusconi se nessuno dice di votarlo?” e “la Lega è pura follia razzista”, ma a conti fatti a nessuno frega un ciufolo delle possibilità di cambiare il paese (o Paese, ma ne siamo sicuri che meriti la maiuscola?). Dall’altra parte dell’Oceano una nazione (la più importante del mondo peraltro) ha avuto le palle di eleggere un presidente completamente diverso dal precedente, mentre da noi non ci basta sapere le malefatte che combinano il premier e i suoi lacchè, non ci basta vedere il nostro paese deturpato da intolleranza e razzismo, non ci basta constatare lo schifo sociale e culturale in cui siamo finiti…no, non ci basta.

Permettiamo a pochi di manovrare Molti, con lo stesso atteggiamento di un branco di pecore stanche, che assistono alle disgrazie del proprio paese senza preoccuparsi troppo, perchè tanto si può mandare un sms da casa per donare un euro ai poveri, o andare a messa per sentirsi buoni. Accettiamo di rinunciare all’informazione seria, a favore di una tv invasa da stereotipi distorti, prendendo per reality quello che reality non è. In Italia è più importante la lotta tra la maggioranza e l’opposizione, piuttosto che la lotta ai problemi che dovrebbero risolvere di comune accordo. Hanno più visibilità delle sette semi-fascistoidi che le associazioni che si oppongono alla mafia.

L’unico attivismo dell’italiano è tenere a galla il suo stato di persona-tutto-sommato-rispettabile, attività paracula in cui, non a caso, il nostro premier è stato per decenni maestro.

A me questo paese non piace.